SCUOLA DI PITTURA

          “SCIENZA DELL’ARTE

              SCUOLA ROMANA DI
              PITTURA E DISEGNO 

              SCUOLA DEL NUDO 

             (Scuola di Marco Rossati)

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Un olio del Maestro Marco Rossati, direttore della Scuola

Marco Rossati

Marco Rossati (Reggio Emilia, 1943) è uno dei pittori italiani più importanti, noto a livello nazionale e internazionale. Uomo di complessa personalità artistica e di ampia sensibilità culturale, è anche poeta e scrittore.

Il suo mondo intellettuale ed estetico si è andata , nel corso del tempo, arricchendo e approfondendo in un dialogo fruttuoso e intenso, anche nel rapporto amicale e di collaborazione con l’architetto Paolo Portoghesi, nella cui galleria “Apollodoro” ha lavorato per anni in esclusiva, realizzando opere di alta qualità artistica oggi in prestigiose collezioni italiane ed estere, da Los Angeles a Bangkok, da Londra e Amsterdam a Dubay.

A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, Rossati è uno dei protagonisti e degli interpreti più rigorosi della tradizione pittorica italiana, che in vari modi e in varie forme, ha influenzato anche la pittura internazionale. Lo spessore estetico e concettuale dei suoi dipinti poggia su una solida riappropriazione della tecnica pittorica quale fondamento della vera pittura. Frutto di questo suo impegno, è anche l’attività didattica svolta all’Accademia di Belle Arti di via Ripetta e, ventott’anni fa, la fondazione e direzione della prestigiosa Scuola Romana di Pittura, nonché Scuola del Nudo, “Scienza dell’Arte”. 

Al fondo della sua concezione pittorica, vi è un’intuizione radicale quanto pervicace: l’arte, non vive di mera attualità, ma sprofonda nel perdurare della parte più alta e gloriosa del passato nonché nell’anticipazione del futuro: in forma tale, però, da illuminare dialetticamente il presente.  

I lavori di Rossati traggono materiale connettivo dall’arte dei secoli aurei, sia per la sensibilità cromatica e il senso magico della natura di cui sono permeati, sia per l’attenzione al dettaglio, incrocio essenziale di tutte le tensioni della forma. Che comprende finestre e forse addirittura porte su un mondo differente, appartenente quantomeno all’immaginario.

Il pittore, insomma, si muove con maestria tra i miti classici e la ricerca onirica e psicologica, autentiche radici ispiratrici che nutrono e caratterizzano la sua pittura. Nella quale una fitta rete di simboli visivi s’intreccia al sottofondo della rappresentazione, spesso protesa da un lato al meraviglioso, all’equilibrio dinamico, dall’altro all’onirico travestito di teatralità.

Nelle sue opere, emerge, in particolare, una speciale limpidezza atmosferica, coniugata nelle forme del paesaggio, nell’incresparsi delle acque, nelle accensioni coloristiche, ecc. Essa sembra raccontare un universo differente dal nostro, un universo simile, ma diverso, in cui le reciproche influenze e le implicazioni sono evidenti, ma misteriose, per la loro forte carica surreale e per una sorta di perdita del centro.

Per esempio, la frequente presenza di architetture dipinte, non è un riferimento naturalistico o un aspetto di città possibili, ma sono, invece, oggetti che colloquiano e si confrontano con le forme del mondo naturale, per cui l’artista costruisce paesaggi enigmatici e fantastici.

La figura umana, soprattutto femminile, che è al centro dei   suoi quadri, è il punto di riferimento cui tendono tutti gli altri elementi. Essa viene realizzata in una sorta di cristallina trasparenza, in cui l’epidermide, il volto, la sinuosità del corpo nudo risplendono nella mente dell‘osservatore.

L’obiettivo cui tende Rossati, infatti, è una bellezza fuori dal tempo, ma direttamente accessibile, perché le figure, esibite con consapevole tecnica pittorica, sono rese con una raffinata depurazione della materia e una profonda e meditata significazione estetica.

Nella sua pittura, insomma, i diversi aspetti dell’immagine evocano il meraviglioso e l’evento sorprendente, rese con fine elaborazione formale e con una intensa e specifica incidenza del colore e della luce, per cui riesce a pervenire, con maestria, alla massima trasparenza della visione, in modo che le cose, per così dire, dialoghino con lo spettatore.

Nella sua opera, le vibrazioni della luce, le trasparenze naturali, le sollecitazioni voluttuose del nudo femminile hanno un ruolo fondamentale: si tratta di un ideale estetico immerso nel nostro tempo, ma che trascina l’osservatore verso un misterioso orizzonte di ambiguità. Le immagini sono come un sogno da interpretare, con la sensazione del “già vissuto”, che si apre su una complessità di soluzioni e interpretazioni possibili.

Per la straordinaria qualità della sua pittura, l’originalità delle sue immagini, la rigorosa professionalità e la profondità culturale del suo pensiero pittorico, la Giuria del “Premio Internazionale Franco Cuomo”, ha conferito  a Marco Rossati, all’unanimità,  il Premio per la Pittura  2023.

                                                                                            Otello Lottini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DIPLOMI
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