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Luisa Mancini
SUL QUADRO DI GIUSEPPE DENTE
IN MOSTRA ALL’ “EXTRA” DI ROMA

Nei locali dell’Extra Art Gallery di Roma, via Giotto 1 ͣ , si svolge in questi giorni, una mostra collettiva in cui emerge un vivace dialogo generale fra pittura contemporanea e fotografia.
Tra le varie opere presenti nell’ambiente espositivo si distingue, a mio avviso, un olio su tela dal titolo “Assenze”, dipinto dall’artista Giuseppe Dente.
Il pittore vive e lavora a Roma, dove sin dal 2000 ha studiato le tecniche artistiche, nella teoria e nella pratica, alla Scuola di Pittura “Scienza dell’Arte”, diretta dal noto pittore Marco Rossati.
Nel dipinto due strade disposte in prospettiva, accese da una chiara luce lunare, rapiscono l’occhio dell’osservatore, mentre due figure umane, una maschile e l’altra femminile, occupano il campo visivo, imponendosi nel verde di un prato e nell’atmosfera “surreale” del contesto iconografico disseminato in una suggestione geometrica e spazio-temporale di indubbio impatto scenico.

Le due figure appaiono sospese in una dimensione a sé stante, dove tutto appare reale ma, poiché frutto dell’inconscio, non lo è. Come se il racconto pittorico dell’artista volesse mostrare una dimensione interiore irraggiungibile: il tempo non è eterno, tuttavia ora può esser percepito come tale poiché sulla tela tutto si ferma in una profonda riflessione metastorica da cui è cero difficile attendersi soluzioni tangibili.

Forse il senso recondito è proprio nell’incomunicabilità, che genera le “assenze”: i due soggetti, posti su due piani antitetici, procedono in un cammino parallelo ma opposto che mai troverà un punto d’incontro. Il verde del prato si evolve in un gioco di scacchi, le assenze e le convergenze quasi “parallele” ora si fondono in un silenzio indefinito. Il clima irrazionale dato dalla luce, la staticità degli ampi spazi e la semplificazione formale degli elementi conferiscono al dipinto un’efficacia fortemente meditativa. La materia pittorica appare lucida, ben definita nelle campiture cromatiche e nelle linee asciutte dei soggetti.

La tecnica pittorica di Giuseppe Dente dimostra pieno dominio dei mezzi espressivi, il suo stile peculiare si identifica in un deciso e palpabile cromatismo che definisce uno spazio onirico e irraggiungibile, evidenziando espliciti richiami metafisici.

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