WHO WE ARE

“SCIENZA DELL’ARTE” è una Associazione Culturale, fondata da Marco Rossati nel 1983, registrata con atto notarile, che si occupa dei problemi e dello sviluppo dell’arte del nostro tempo.

Per secoli l’Italia è stata per antonomasia il Paese dell’arte, quasi istituzionalmente alla testa dei principali movimenti artistici e culturali d’Europa, dei quali improntava gli stili, i caratteri e la levatura. Per lunghissimo tempo e fino all’inizio del secolo scorso il nostro Paese era, in forza dell’eccezionalità della sua arte, meta inderogabile di pellegrinaggio di artisti e intellettuali d’ogni parte d’Europa e non solo. Die Reise nach Italien, o Grand tour, costituiva il fondamento essenziale e il “master” più ambito per i massimi livelli della formazione artistica e culturale.
E’ in gran parte merito dei pittori, degli scultori e degli architetti italiani di un tempo, fautori di questa antica supremazia, se ovunque il nostro Paese è ancora visto tra i massimi artefici della cultura e della civiltà.
Purtroppo, però, la situazione è da molti decenni radicalmente cambiata.
Almeno dal secolo scorso, non solo l’arte italiana ha perso quel primato, ma l’arte di tutto il mondo è stata travolta, oltre che dall’appiattimento onnipervasivo dei prodotti mass-mediatici, dall’imperversare del loro braccio culturale, il tardo modernismo con le sue mode “artistiche”, effimere e superficiali.
Risultato: l’arte figurativa contemporanea è stata, salvo eccezioni, messa ai margini del sistema artistico, ossia, per quanto riguarda l’Italia, nelle braccia notoriamente fragili del suo mercato d’arte, non certo in grado di nutrire al meglio lo sviluppo e la realizzazione delle qualità e delle potenzialità.

In molti Paesi d’Europa, però, oltre che negli stessi Stati Uniti, l’attenzione per l’arte pittura figurativa è in netta crescita, sì da indicare una marcata inversione di tendenza. Non solo il mercato, ma l’intero mondo artistico e istituzionale internazionale hanno ormai ripreso a considerare l’arte figurativa e tradizionale come una forma di espressione più alta e densa di valori autentici, non legati all’effimero delle mode, ma a conoscenze, professionalità e capacità creative da proteggere e sviluppare.
L’Italia, torniamo a dire, per antonomasia il paese dell’arte, non può seguire il trend opposto. Anzi, deve partecipare a questa ripresa con tutte le sue capacità, stimolando l’ausilio delle forze culturali e istituzionali più sensibili a queste tematiche. Tematiche che possono apparire marginali nel clamore della quotidianità ipermediatica, ma il cui sviluppo è in realtà essenziale per evitare una caduta ulteriore nella barbarie sociale e individuale.
La vera arte non è novità a tutti i costi o ammiccamenti d’intesa scambiati nei salotti buoni (ma lo sono davvero?).
La vera arte è il collegamento fra l’uomo e la sua parte più alta, la sua universalità. E’ prodotto e generatore di una frequenza mentale a onde ultracorte che per alcuni corrisponde a un mezzo d’illuminazione, per altri, a sentori di grande piacevolezza che pervadono l’inconscio e attirano segretamente alla coscienza. In ogni caso, qualcosa che non deve andare assolutamente perso.
Così anche la vera arte contemporanea. Perché, per esprimere il nostro tempo, si dovrebbe rinunciare al proprio sapere e alle proprie tradizioni, all’antico e sofisticatissimo bagaglio di sensibilità, cultura, creatività, alta tecnologia?
Esiste un’arte figurativa di grande spessore capace di esprimere ad alto livello poetico i temi, le problematiche, le ansie, le speranze, le ossessioni e qualunque movimento dell’animo umano del nostro tempo, di proiettarsi con estrema creatività non solo nell’oggi, ma anche nel mistero del futuro.
Bisogna far rinascere l’interesse per questi temi, non solo nel mondo istituzionale più sensibile e nel mondo della cultura, ma anche in strati il più possibile ampi di cittadini, affinché essa si allarghi a macchia d’olio.
Bisogna, soprattutto, creare concrete alternative didattiche, in grado di riportare le vere conoscenze e le vere tecniche del fare arte, ai giovani che vogliono intraprendere seriamente la professione dell’artista nel senso vero e migliore della parola, perché non vada persa per sempre, ma anzi riprenda a vivere con lo splendore incomparabile di un tempo, una delle più alte forme di cultura prodotte non solo dall’Italia, ma dall’intera Europa, a beneficio ed elevazione ti tutta l’umanità.

“La Torre”, un dipinto di Marco Rossati